domenica 14 agosto 2011

"POESIAS". Scrivo di te (Dedicata a Fabrizio De Andrè)


Per la sensibilità nel contemplare l’amore,
quello difficile, quello senza programmi,
quello sacro e quello profano,
quello profondo e quello superficiale,
rendendolo tutto in un’unica insuperabile magia…

Per aver colmato quella distanza
tra i fondali dei Pacifici e le vette degli Everest
con parole ed idee, con sentimenti variopinti
Per quell’operaio che dipingevi re
e quella regina che rendevi contadina…

E per quel Dio illusorio, che tenevi nell’anima
che ritenevi offeso poiché sfruttato per scopi poco nobili,
di cui piangevi il figlio attribuitogli

Per tutte quelle battaglie,
che dai tuoi pentagrammi attraversano ancora il mondo
dal Nord al Sud, nessuno escluso

Per le tue parole, per i tuoi pensieri
scolpiti senza tempo, ma in posti ora troppo distanti

Per l'amore dimostrato alla mia Terra, che hai fatto tua
e per la solidarietà dimostrata, dall'alto della tua grandezza
a chi proprio in questa Terra, come dicevi tu, non poteva fare altrimenti

Per questo e molto altro ancora, che poi ti dirò

Io scrivo per te

E so che mi scuserai se non ne sono capace,
perché non è colpa mia, in fondo, se nessuno mi imparò la direzione…

Sappi, inoltre, che oggi forse più che mai
Andremo ancora alle loro porte e grideremo ancora più forte

“Per quanto voi vi crediate assolti, siete per sempre coinvolti.”

Scritta il 18 Febbraio del 2010, giorno del settantesimo compleanno di Fabrizio De Andrè. Una piccola dedica al Poeta senza tempo.

Grazie davvero di tutto, Fabrizio.




3 commenti:

  1. Complimenti! C'è però un verso che non riesco a capire nel suo vero significato. E': "di cui piangevi il figlio attribuitogli". Io lo interpreto come se tu volessi dire che Gesù non è Figlio di Dio, ma un dogma inventato dalla Chiesa. Siccome l'affermazione: "Figlio di Dio" è di Gesù medesimo, citata nei Vangeli, non è quindi una supposizione, ma una Verità. Se invece volevi dire qualcos'altro, me lo spieghi?
    Grazie!
    Silvan

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  2. Esatto, la penso così. Credo nell'esistenza di Gesù e credo pure che sia stato un grande uomo, ma non credo che fosse il figlio di Dio. De Andrè credeva assolutamente nell'esistenza di Dio, ma rimase comunque contro la Chiesa, che dipinse la storia a proprio piacimento per acquisire potere.

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  3. Allora ti consiglio di documentarti meglio... Sia su De Andre? che sulla Chiesa. I Vangeli sono storicamente riconosciuti sia dagli studiosi ecclesiastici che da quelli cosidetti "laici". I papiri ritrovati nelle grotte di Qumram, in Turchia, sono una testimonianza evidente della storicità dei Vangeli e della loro stesura praticamente in contemporanea con Cristo. E il fatto che Dio si sia fatto Uomo non è un'invenzione della Chiesa, ma un'evidenza avvenuta 2000 anni fa e che continua ancora oggi, attraverso la Chiesa. Come ti ho scritto nel commento precedente è Gesù stesso che si proclama Figlio di Dio. A questo punto ti chiedo: era davvero un grande uomo o un pazzo? Nessun altra persona dopo di Lui ha affermato una cosa simile, quindi c'è da credergli o da ritenere da manicomio anche chi, dopo di Lui, per continuare a far conoscere la Sua parola si è fatto massacrare e ancora oggi si fa massacrare?
    Scusa, non è una polemica, ma solo una precisazione. Qui non c'entra la fede, ma solo la Verità di un avvenimento. Perchè infatti il Cristianesimo non è una religione, ma un Avvenimento: la nascita di un bambino che ha cambiato il mondo. Anche questa è un'evidenza.
    Ciao.
    Silvan

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