giovedì 8 novembre 2012

L'Assemblea del 7 Novembre non è stata un arrivo, ma una nuova partenza

C'ero anche io in Via Roma il 7 Novembre, giorno dell'Assemblea generale dei sardi proclamata dalla cosiddetta Consulta Rivoluzionaria. Il 7 Novembre è stata una tappa, la prima, di un percorso che migliorato potrebbe portare buoni risultati.
Andiamo con ordine e parliamo della partecipazione che non è fatta questa volta da Questura e organizzazione della manifestazione, ma dai pallottolieri scettici rispetto al progetto e da quelli invece troppo convinti e coinvolti: i primi dicono 2.000 partecipanti (forse), i secondi dicono che eravamo più di 3.000. 


Mi permetto di dire che in ogni caso è andata bene se consideriamo che il sardo medio si informa tramite Unione Sarda, Videolina e La Nuova Sardegna e che queste non hanno concesso lo spazio necessario ad un progetto che è totalmente nuovo in Sardegna, soprattutto se andiamo a guardare la storia indipendentista e movimentista in generale degli ultimi 30 anni. Poco più di un mese fa si riunivano a confronto iRS, Sardigna Natzione, A Manca pro s'Indipendentzia, Movimento Pastori, Movimento Artigiani e Commercianti, CSS, Presidio Piazzale Trento su tutti e che poi altre forze, tra cui anche ProgReS, davano il loro appoggio. E questo, permettetemi, è scandaloso. La mancanza di democrazia nei media sardi (che chiamare conservatori è un eufemismo) è divenuta oramai intollerabile. E checché se ne dica, nemmeno un centinaio di blog o webtv seguite potrebbe scardinare la forza del duopolio sardo dell'informazione.

I partecipanti alla manifestazione avevano la disposizione, ribadita anche dal palco, di stare tranquilli ed evitare qualsiasi tipo di scontro con le forze dell'ordine e così è andata, a parte l'episodio di una decina di persone che volevano tentare di saltare il blocco di Via Porcile. Certo, questo cozza con il nome “Consulta Rivoluzionaria” ma personalmente a me sta bene così, io sono per la non-violenza. Guardavo Polizia e Carabinieri davanti a me in Via Roma che prendevano caschetti e scudi, che armavano i lacrimogeni per così poco e sinceramente il mio pensiero era “ma che cazzo se ne fanno di queste cose, se è tutto tranquillo?”
Dal palco si susseguono gli interventi che riguardo ai progetti della Consulta e dei singoli movimenti indipendentisti dicono poco. Perché sì, sono consapevole che gli interventi potevano sembrare carichi di demagogia, ma questo solo agli occhi di chi esclude a priori l'indipendentismo come alternativa e per questo non si informa o non ha mai letto una elaborazione indipendentista sull'economia, sull'industria, sui rapporti con l'estero etc.. A queste persone chiedo solamente di non fermarsi a quello che dicono quelli del duopolio dell'informazione in merito all'indipendentismo, ma di farsi un giro sui vari blog e sui vari siti dei movimenti per farsi un'idea più chiara, altrimenti rimane solo un sentito dire che non fa un'opinione seria.

E' curioso vedere anche gente del centro-sinistra italiano che trolla sulla manifestazione di oggi, che commenta alcune cose ma che non espone argomenti validi per dissentire da certe argomentazioni. I soliti trolls dell'indipendentismo e del popolo sardo tutto. Io mi chiedo: ma se stavate così bene in Italia, così tanto bene da non voler ascoltare le motivazioni che ci portano ad essere indipendentisti, perché non partite? Perché state qua? Guardate che se ci chiedete perché siamo indipendentisti noi ve lo spieghiamo. E non aspettatevi di sentire che lo siamo perché l'Italia con noi "è sempre stata così cattiva", perché saremmo indipendentisti anche se lo Stato italiano si fosse sempre comportato nel migliore dei modi con la Sardegna. C'è differenza tra coscienza e recriminazione. Chi non capisce questo si dimostra ignorante e se vuole può continuare a fare "trollismo", magari travestendolo da "satira".

Da queste righe si può capire cosa mi è piaciuto, ma anche cosa non mi è piaciuto. Una delle cose che non mi piacciono è che alcuni componenti dichiarano apertamente che l'Onorevole Claudia Zuncheddu non solo si debba dimettere, ma che non si potrà neppure candidare. Bene, a queste persone faccio presente che Claudia Zuncheddu quotidianamente lotta per le vostre ragioni in Consiglio Regionale, da sola, con gran coraggio. Claudia Zuncheddu ha fatto una lotta anche per le ragioni del popolo, affinché le minoranze continuino ad essere tutelate, proponendo non il taglio del numero dei consiglieri, bensì il taglio dei compensi dei consiglieri, tra cui anche il suo.
Si dovrebbe ragionare invece sul perché Claudia Zuncheddu è l'unica indipendentista all'interno del Consiglio Regionale, e questo mi auguro che lo facciamo tutti, tutti insieme.

La sensazione è che qualcosa di nuovo sia nato e stia crescendo molto velocemente. Ieri in Via Roma si respirava un clima sì incazzato, ma incazzato nel modo giusto, costruttivo. In un mese non credo si potesse fare di più, in un mese s'è iniziato a correggere il tiro degli ultimi 20 anni almeno, dove siamo stati divisi sia come popolo che come indipendentisti.
Il cammino sarà lungo, questo è scontato, ma se continuiamo sulla linea della prima pagina scritta oggi, la traiettoria di senso è quella giusta. Con qualche correzione fondamentale, possiamo fare il grande salto di qualità che io ed altre migliaia di persone aspettiamo da tempo. Questo per la Sardegna ed il popolo sardo.


De Deximeputzu, Regioni de Casteddu, Sardigna  

Restiamo sardi